Tony Effe fa scoppiare una polemica: “Io povero, vivevo in 90 mq e una paghetta da 150 euro a settimana”

01 Giu 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

tony effe podcast

Tony Effe lo ha cantato nel suo ultimo singolo (“Vengo da Roma centro, è pazza del mio accento / Vuole un figlio con me solo per farlo ricco e bello / Sto contando milioni, mi dispiace, non ho tempo“) e a quanto pare diceva il vero. Ospite di Gianluca Gazzoli nel podcast BSMT, il trapper ha infatti raccontato della sua adolescenza da riccone scatenando una polemica.

Affrontando il tema ‘paghetta’ con Gianluca Gazzoli, Tony Effe si è lamentato di suo padre che all’epoca del liceo gli dava solo 150 euro a settimana. Una cifra bassissima dal suo punto di vista. “Quando stavo al liceo mio padre mi dava 150 euro a settimana di paghetta. Nel senso, che ci devo fare?“. Un’affermazione che ha fatto restare senza parole il conduttore che gli ha spiegato che 150 euro a settimana “non sono mica pochi“. “Beh dipende” – ha risposto Tony Effe – “Per me 150 euro erano pochi. A 17 anni comunque già fumavo e già avevo il motorino. Ero un povero del centro. La mia rivalsa era economica, non vengo dalle case popolari, ma abitavo in una casa da 90 metri quadri e mi sentivo inferiore quando andavo a casa del figlio di X che aveva la casa con la piscina a Capalbio“.

Tony Effe fa scoppiare una polemica: “Io povero, vivevo in 90 mq e una paghetta da 150 euro a settimana”

600 euro al mese di paghetta a 17 anni non sono affatto pochi, anzi (nella vita reale quello è uno stipendio di un commesso part time) ma ho una strana passione per i problemi che si fanno alcuni ricconi che non riescono a riconoscere il proprio privilegio. E Tony a quanto pare è uno di quelli.

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