Striscia la Notizia, il suo futuro e Affari Tuoi: le parole di Pier Silvio

05 Giu 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Striscia la Notizia parla Pier Silvio

Non soltanto Maria De Filippi, la conferma di Myrta Merlino e il pensiero su Barbara d’Urso, Pier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa di oggi ha parlato anche di Striscia la Notizia. L’amministratore delegato di Mediaset è orgoglioso del tg satirico e quindi è scontata la riconferma a settembre. Berlusconi ha poi fatto delle analisi su Affari Tuoi e le scelte della Rai per l’access.

“Da un punto di vista editoriale, siamo orgogliosi di avere Striscia la Notizia. – riporta Davide Maggio – Per essere molto onesti, penso che Antonio stia lavorando per evolvere il programma per renderlo ancora più moderno e competitivo e ad oggi non abbiamo motivi per cambiare. È un piccolo orgoglio. Fatto 100 il pubblico televisivo, non è che tutto il pubblico guarda il giochino, ci sarà un 30-35 di pubblico. A mangiare in quella fetta di pubblico, rimane Rai1, rimane l’8, rimane il Nove che fa un cambio di format.

Nel prime time classico 20.30-22.30 è davanti la Rai? Il peso di Affari Tuoi è grosso. Quello che consiglio a tutto il management della Rai, e anche alla politica, è di porsi degli obiettivi che siano quelli giusti, di fare il più possibile servizio pubblico”.

La durata di Striscia la Notizia e dell’access in generale, parla Pier Silvio.

“È chiaro che in questo momento Rai, col gioco che manda avanti, ha un’ottima resa. Il discorso su quanto sia giusto che la prima rete del servizio pubblico viva e dipenda molto in termini d’ascolto di un formato internazionale prodotto dall’esterno in cui non sono richieste particolari abilità è una domanda che non riesco a non pormi. Secondo me, questa esagerazione di lunghezza e di continuità di questa tipologia di giochi non è da Rai1.

Non ci sono motivi di resa pubblicitari, il break dentro l’access rappresenta la punta di diamante di ciò che le televisioni vendono, è talmente richiesto che comunque è prezzato al massimo. Questo lo voglio dire perchè non siamo pazzi, abbiamo provato ad accorciare un pochino il nostro access – sperando che la Rai ci seguisse – e vendiamo allo stesso prezzo di prima. Andare cosi la ungo crea un danno. Io non sono contento di partire alle 21.30, ora arriva anche Discovery, vediamo. Se il gioco diventa chi va più lungo, distruggiamo allora la televisione italiana. Quella di allungare non è una logica commerciale, ma una questione d’ascolti”.

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