Sophie Codegoni, le rivelazioni su Basciano: “Vivevo nella paura”

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A 24 ore dall'arresto di Alessandro Basciano, alcuni quotidiani hanno riportato le parole di Sophie Codegoni, quello che la modella avrebbe messo a verbale in questi due anni di querele. Su La Repubblica si legge: "'Mi seguiva anche in treno, vivevo nella paura', queste le sue parole. La modella ha messo a verbale due anni di minacce e persecuzioni dell’ex, ora arrestato. La denuncia di Codegoni contro l’ex compagno Alessandro Basciano viene depositata il 9 dicembre scorso ai carabinieri di Porta Garibaldi". L'episodio del treno è stato confermato anche da Il Giorno: "L’8 novembre 2023, la ragazza si ritrova l’ex persino sul vagone del treno che ha appena preso in Centrale: “Adesso mi fai paura, cosa ci fai qui?”, la reazione terrorizzata". Il noto quotidiano ha fatto sapere che in una denuncia la Codegoni avrebbe parlato di un altro episodio inquietante che risale al 2 dicembre 2023: "Lei si accorge che c’è qualcuno dietro la porta di casa, sul pianerottolo: guarda dallo spioncino e nota un uomo che sta scattando foto con uno smartphone. È lo stesso uomo che il padre di lei intercetterà in un bar qualche giorno dopo: lui dirà di essere un paparazzo, ma le indagini degli specialisti della sezione “Cyber investigation” di via Moscova portano a ritenere che sia stato assoldato da Basciano per monitorare gli spostamenti della ventitreenne".

Sophie Codegoni: "Adesso mi fai paura, cosa ci fai qui?".

Dopo aver letto i documenti per l'ordinanza di custodia cautelare, Adnkronos ha ricostruito quanto denunciato da Sophie Codegoni: "Comportamenti per motivi futili e di gelosia. Come quando l'ha strattonata per il vestito e colpita ripetutamente sulle gambe. Diversi i 'pedinamenti', non solo sotto casa o in luoghi pubblici, ma anche su un treno tanto da portare la vittima, in quell'occasione, a dirgli "'adesso però mi fai paura, cosa ci fai qui, adesso chiamo i carabinieri'". La Codegoni gli ha anche scritto "mi stai terrorizzando". Basciano la controllava con continue telefonate e video chiamate nell'ordine di 50/60 chiamate al giorno alle quali, a volte, lei non rispondeva; quando non gli rispondeva, l'indagato la tempestava di messaggi, insultandola e minacciandola di toglierle la custodia della bambina. A settembre 2024, durante una cena le ha spiato il telefono e irritato l'ha insultata e le ha sputato in faccia. La notte tra il 13 e il 14 novembre ha preso a pugni un amico di lei, poi ha chiamato la sua ex e le ha detto che la stava raggiungendo a casa "per ucciderla e che non ne sarebbe uscita viva".