Piero Marrazzo: “Io cliente di escort trans, ecco perché e cosa non rifarei”

20 Ott 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Piero Marrazzo Domenica In

Piero Marrazzo nel 2009 è stato costretto a consegnare le proprie dimissioni dal ruolo di Presidente della Regione Lazio dopo la diffusione della notizia che era un cliente di escort transgender. “L’unica cosa che ho sbagliato è che ero andato con la macchina di servizio, ma è successo solo quella volta“, ha dichiarato a Mara Venier a Domenica In.

“Io non avevo commesso nulla di illegale, ma la politica richiede una assunzione di responsabilità”, ha spiegato oggi Piero Marrazzo. “Mi sono dimesso perché la mia vicenda avrebbe danneggiato la Regione Lazio. Tengo però a sottolineare il lavoro che ho svolto negli anni precedenti: non ho mai avuto neanche un avviso di garanzia per corruzione o concussione. Io sono stato un cliente di s3x workers, donne transessuali. Ma solo oggi lo posso dire in televisione”.

A domanda diretta di Mara Venier: “Perché sei stato un cliente?“, Piero Marrazzo ha così risposto: “Dovremmo allargare il discorso a chi prova piacere a fare una cosa. È un piacere che, nel momento in cui lo fai, è figlio di due sensazioni personali… C’entrano il piacere e la solitudine. Non nego quello che ho fatto, né che ci fosse piacere. Siamo a Domenica In e penso sia giusto usare le parole adatte al caso: è giusto parlare di donne transessuali. All’epoca non c’erano le parole giuste”.

Piero Marrazzo a Domenica In per promuovere il libro

L’ex politico è tornato in tv per promuovere il libro che parla (anche) di questa storia.  “Sono state cinque donne a consigliarmi di farlo. La mia editrice Chiara Valerio, la mia psicanalista Manuela e le mie tre figlie, che hanno chiesto loro stesse di intervenire con tre testi. Sono degne nipoti di mio padre, che è stato un grande giornalista. Io sono caduto e grazie alle mie tre figlie mi sono rialzato. Questo libro serve per dire che ci si può rialzare dalle cadute. Pensiamo a tutte le ragazze che vedono le loro foto intime finite sulla rete, o ai ragazzi che si sentono sbagliati per orientamento sessuale. A loro dico che non è finita“.

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