Piacenza, ragazzino di 15 anni aggredito perché gay
19 Lug 2020 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti
La scorsa settimana Giorgia Meloni ha dichiarato che i gay in Italia non sono particolarmente discriminati.
“Non possiamo dire che oggi, nella realtà italiana, gli omosessuali siano discriminati. Fatti di violenza, di odio. Guardo l’osservatorio preposto e mi dice che su 1500 casi segnalati negli ultimi 8 anni solo 200 riguardavano la discriminazione di genere. È una realtà ma non è un’escalation”.
Eppure questo mese sono davvero tantissime le aggressioni omofobe nel nostro paese, che evidentemente non è lo stesso della leader di Fratelli… d’Italia (che non discrimina i gay).
L’ultima aggressione omofoba è accaduta sabato pomeriggio a Piacenza. Un ragazzino di 15 anni si trovava presso il Pubblico Passeggio della città, con una bandierina rainbow in mano stava raggiungendo il flashmob ‘Dà voce al rispetto’, organizzato dall’Arcigay in supporto alla legge Zan-Scalfarotto, contro l’omotransfobia.
Quattro bas***di dopo aver accerchiato il 15enne, hanno iniziato ad insultarlo e a spintonarlo, poi gli hanno strappato la bandiera di mano, per poi lanciargliela in faccia. Fortunatamente sul posto sono arrivati subito gli agenti della Polizia, ma pare che i quattro omofobi fossero già fuggiti.
E per fortuna che Salvini e Giorgina sostengono che la legge Zan non abbia senso.
“Una vicenda – ha detto Davide Bastoni, presidente di Arcigay Piacenza – che conferma la necessità di una legge che tuteli maggiormente la comunità LGBTQ”.
Sandra Milo aderisce alla campagna ‘Dà voce al rispetto’.
Ragazze gay derise e aggredite mentre cercavano di confrontarsi con chi manifestava contro la legge di contrasto all’omofobia.