Morgan pubblica la foto della via dove abita Angelica, il commento dell’avvocata

14 Lug 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

morgan

Morgan, da quando la notizia della querela da parte dell’ex compagna Angelica Schiatti è diventata di dominio pubblico, ha più volte tentato di difendersi. In una sua difesa un po’ bizzarra ha addirittura pubblicato la foto della via in cui abitava proprio Angelica. FanPage ha così contattato l’avvocata di lei, Maria Nirta, per sapere una sua opinione.

Così, a domanda diretta: “Com’è possibile che una persona accusata di stalking possa postare la via della casa di colei che l’accusa?“, l’avvocata di lei ha risposto:

“A me sembrava veramente impossibile che Morgan arrivasse a postare una foto davanti casa di Angelica. Proprio per verificare ed essere sicura di non scrivere cose inesatte – ovviamente mi riservo di far presente al Magistrato queste circostanze – abbiamo effettuato una verifica ed effettivamente quel guardrail è a 100-200 metri da casa di Angelica. […] È chiaro che se scrivo “Denuncerò Selvaggia Lucarelli” – che è un suo diritto, ci mancherebbe altro -, postando come sfondo la fotografia di un luogo vicino casa di Angelica, quel post assume un certo tipo di valenza, soprattutto se inserito nel contesto di ciò che è stato detto in questi giorni”.

“Morgan perseguitato? Ma da chi?”

L’avvocata ha poi commentato la recente dichiarazione di Morgan in cui ha dichiarato di sentirsi perseguitato.

Controdenuncia assolutamente no, anche perché come poteva dirsi perseguitato? E poi perseguitato da chi? Da una persona che rifiuta in maniera assoluta di incontrarlo, di parlargli, di rispondere a una mole di messaggi da cui questa donna è stata – ancora prima della denuncia – subissata? Messaggi che continuavano anche dopo il rinvio a giudizio, e le assicuro che stiamo parlando di un numero enorme di telefonate”.

 

“Noi non abbiamo mai preso in considerazione l’accordo, abbiamo sempre sostenuto che non ci fossero i margini: affinché si stipuli un accordo tra due parti bisogna che ci sia almeno un minimo di fiducia reciproca. Nei confronti del signor Castoldi noi non abbiamo mai nutrito questa fiducia, per cui ogni accordo diventava impossibile”.

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