Monsters, Cooper Koch ha visto a Erik Menendez: “Cosa ci siamo detti”

27 Set 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Monsters, parla Cooper Koch

La nuova serie di Ryan Murphy, Monsters è la più vista praticamente in tutto il mondo e i due protagonisti stanno rilasciando diverse interviste per promuoverla. Cooper Koch ieri è stato alla NBC News e ha rivelato di aver sentito Erik Menendez al telefono la sera prima del debutto di Monsters.

“Sì è vero che la sera prima della pubblicazione della serie ho sentito al telefono Erik. Devo dire che abbiamo avuto una conversazione molto amichevole. In pratica gli ho solo detto che gli credo e ho fatto tutto il possibile come attore per ritrarlo nel modo più accurato e autentico possibile. E gli ho detto che posso solo immaginare come ci si possa sentire nel vedere la propria vita, anzi, la peggior parte della propria vita sui media e può essere traumatizzante. Però penso che lo show abbia fatto un ottimo lavoro nel rappresentare la storia. Devo dire che la chiamata è stata davvero piacevole. Abbiamo parlato di altre cose, come il fatto che sono andato alla Calabasas High School, che è dove è andato lui quando si è trasferito per la prima volta in California. Mio padre si è diplomato alla Beverly Hills High School l’anno prima che Erik arrivasse lì. Abbiamo tutti questi strani parallelismi”.

Cooper Koch ha visto Erik dopo il rilascio di Monsters.

Non solo una telefonata, Cooper Koch è stato in carcere con Kim Kardashian e ha incontrato Erik e Lyle: “Kim mi ha chiamato, e poi mi ha invitato ad andare lì, e ovviamente ho detto di sì. Lei sta supportando vari progetti, tra cui uno di Erik e Lyle. In pratica siamo andati in questa palestra e ci siamo seduti con circa 30 reclusi, e tutti hanno condiviso le loro storie. È stato molto emozionante, ed erano tutti così vulnerabili e così gentili. E ho avuto modo di incontrare Erik e Lyle dal vivo. Lyle ed Erik stanno guidando questo progetto per avere spazi veri nelle carceri, per aiutare a rendere le prigioni più simili a un ambiente da campus universitario. In realtà è così che fanno in Norvegia e aiuta ad avere una maggiore riabilitazione“.

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