Michelle Hunziker, come mai si è arrabbiata con la Canalis: “Rimasta male”
03 Dic 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti
Nel 2008 Elisabetta Canalis nel programma Rai, Artù, ha imitato Michelle Hunziker e durante una delle scenette ha calpestato un mendicante ed ha rubato il bastone ad un anziano. Questi sketch pare non siano piaciuti affatto alla conduttrice di Striscia la Notizia e anche ad una nota politica. Anche di questo ha parlato la Canalis a Belve: “Sì, ho fatto un’imitazione di Michelle Hunziker diversi anni fa. Ci rimase molto male, all’epoca non la prese bene. Sì, io all’epoca dissi ‘ha fatto come quelle ragazze che a scuola vanno dal preside a protestare perché i compagni le prendono in giro’. Mi arrivò una lettera su un giornale. Una senatrice scrisse che io dovevo essere ripresa perché mi ero presa gioco degli anziani. Questo perché facevo degli sketch“.
Diciamo che non era un’imitazione riuscitissima…
Oddio lo ricordo questo scontro tra Canalis e Hunziker e la gag anziani #Belve che bei tempi quando si poteva litigare tra primedonne
— . (@Luca_zone) December 3, 2024
Michelle Hunziker, l’intervento della senatrice sull’imitazione di Elisabetta Canalis.
All’epoca l’ex senatrice PDL Maria Burani Procaccini chiese formalmente al presidente dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni), Corrado Calabrò, di iniziare le procedure per la sanzione ad Elisabetta Canalis ed alla Rai.
“Scenetta volgare st*pida. Se per questa bella ragazza che incarna concretamente il prototipo della velina sempre unita al calciatore il messaggio subliminale del ridere è quello di calpestare chi soffre e chi è anziano sarà utile farle apprendere qualche principio elementare di educazione civica”.
Le persone coinvolte mi interessano poco. Non condivido il messaggio: sono delle scorrettezze che non giovano a nessuno, specie ai giovani. Ora voglio esagerare, ma se bisogna ridere di una persona che calpesta un senzatetto, poi non dobbiamo stupirci se nella realtà si arrivi a dargli fuoco. Non tutti quelli che assistono a un simile messaggio sono in grado di riderne semplicemente, ammesso poi che faccia ridere. Non invoco una tv didattica, ma dico no alla televisione che fa scuola di maleducazione. Poi è anche una questione estetica, di buongusto. Un pochino di autocensura in più non guasterebbe”.