Michele Bravi parla della comunità LGBT e del suo ex
Michele Bravi e il rapporto con la comunità LGBT+.
11 Ago 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti
Michele Bravi ha risposto ad una serie di domande dei suoi follower e una di questa riguardava la comunità LGBT+. Il cantante de Il Diario Degli Errori ha detto di essere stato accolto con gentilezza ed ha anche aggiunto che questa comunità gli ha insegnato ad essere l’uomo che è adesso.
“Questa è una comunità bellissima che mi ha accolto con gentilezza e mi ha insegnato a diventare l’uomo che sono. Sono tanto onorato, nel mio piccolo, di raccontare i colori dell’arcobaleno”.
Michele ha poi dato notizie sul suo nuovo album, che sarebbe dovuto uscire qualche mese fa: “Per ovvie ragioni abbiamo dovuto posticiparne l’uscita. C’erano tante belle idee in cantiere che vorrei riuscire a recuperare per dare il giusto spazio a “La geografia del buio” e per regalarvi un gran bello spettacolo. Il più bello che io abbia mai fatto. Mi piacerebbe ripagare l’umanità che avete avuto nell’aspettarlo con tutta la fragilità che questo disco può raccontare. Appena avrò una data (spero il prima possibile) ve la comunicherò. Grazie per l’infinita pazienza. Ne varrà la pena”.
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L’unica cosa che posso dire è Grazie!
Sei un’anima bella e pura e lo dirò sempre…? @michele_bravi #MicheleBravi pic.twitter.com/g1q2X6il7l— ?????? ?????? (@ICELASANDY) August 10, 2020
Grazie per aprirci una piccola parte del tuo cuore con queste “chiacchierate” . Non smetterò mai di ripeterlo sei proprio un anima meravigliosa ?@michele_bravi
— LaGiarri (@giarriiii) August 10, 2020
Michele Bravi parla del suo ex in un’intervista per Vanity Fair.
“Quando sono tornato a casa, dai miei genitori, c’era solo una persona con me. Avevo difficoltà a recepire i messaggi. Ci riusciva solo questa persona che mi ha costretto ad andare in terapia. È un ragazzo. Che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di dover risolvere un dolore del genere. Mi ricordo che ho provato moltissima rabbia. Pensavo non potesse capire. E oggi mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non mi avesse obbligato.
Se sono stato innamorato di quel ragazzo? Non c’è alcun coming out. È la cosa più naturale per me, ora, dirlo. Se n’è andato a febbraio. Non tornerà più. Ma forse è giusto così, non posso tenerlo legato. Come mai non è rimasto qui? Non è stata una scelta. Non poteva restare in Italia”.