Martina Catuzzi e le battute sui gay: “Alla fine non si sono offesi”

29 Nov 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Martina Catuzzi di Comedy Central e quelle battute sui gay: "Alla fine non si sono offesi"

Martina Catuzzi è una delle comiche di punta di Comedy Central e recentemente è stata vista anche in Rai nel cast della serie Imma Tataranni – Sostituto Procuratore. Fra i suoi monologhi più famosi c’è senza dubbio quello sui gay, che potete vedere qua sotto, dove la comica recita: “La categoria più cattiva rimane quella dei gay, perché i gay sono cattivi ed è giusto che lo siano! Se nasci in questa società ignorante e bigotta che ti oltraggia, la cattiveria la sviluppi. Non esiste la lobby gay, ma la mafia gay. Fanno trovare teste di unicorno sul letto, sciolgono i bambini nell’acido ialuronico e vanno a giro a chiedere il pizzo, la stoffa per farsi delle canottiere“.

 

Attualmente in tour, Martina Catuzzi recentemente è stata intervistata da TvBlog dove ha potuto commentare proprio il monologo sui gay. Un monologo che, per fortuna, nessuna associazione LGBT+ ha chiesto di censurare e/o modificare. “Alla fine la mafia gay non ha osato sfidarmi” – le sue parole – “Forse hanno avuto paura. Non mi hanno fatto trovare nessuna testa di unicorno nel letto. La categoria che più si è arrabbiata in assoluto per le mie battute, sono le madri che fanno i video con i figli su Tiktok. Una volta ho fatto un pezzo prendendole in giro, non ci crederai ma ho ricevuto minacce di morte. E io che pensavo che i più temibili fossero gli omosessuali”.

Martina Catuzzi, la battuta su Liliana Segre

Omosessuali a parte, fra le battute più controverse di Martina Catuzzi c’è quella su Liliana Segre fatta su Twitter: “Liliana Segre è sempre da Fazio. Ha passato più tempo da prigioniera da Fazio che da prigioniera dei nazisti“.

“Non mi aspettavo quel clamore (mi ha fatto piacere, non ti nego) e non mi aspettavo che così tanti non capissero la battuta. Molto della mia comicità viaggia sul filo del fraintendimento ma non credevo di arrivare a questi livelli. Mi hanno chiamato nazista. Non potete chiamarmi nazista. O almeno non per quella battuta! Perché lì l’ironia è su Fazio, non sulla Segre. Però le persone leggono “Segre” in una frase ironica e impazziscono. Comunque sia anche fosse stato la Segre il bersaglio, sono battute. Penso che la Segre abbia passato di peggio nella vita. E intendo andare da Fazio, ovviamente. Cancellarla? No mai. Anzi, pensavo di fare uno screenshot e di metterla come foto copertina. Mi ha portato belle palate di follower quella battuta”.

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