Marco Salvati, l’autore de La Talpa su Diletta Leotta: “Scelta da Mediaset, aveva l’auricolare”
21 Nov 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti
Marco Salvati, storico autore de La Talpa, oggi è stato ospite da 361 Lounge dove ha parlato del reality e delle difficoltà incontrate.
Il programma fa fatica ad affermarsi negli ascolti per una serie di motivi: è un programma innovativo, c’è una conduttrice nuova, senza studio, senza pubblico, senza diretta. Abbiamo rischiato, su richiesta dell’azienda, proponendo un nuovo modello produttivo. Ovviamente gli ascolti vanno sommati insieme a quelli di Infinity e bisogna sommarli in un dato unico, là va molto bene. Il futuro sarà così, addio al vecchio studio pieno di pubblico. […] Pensare di rifare La Talpa com’era 15 anni fa con questi mezzi è impensabile, quest’anno ci sono tante novità che forse sarebbe stato meglio snocciolarle nel corso di varie stagioni e non tutte insieme”.
Marco Salvati, l’autore de La Talpa su Diletta Leotta: “Scelta da Mediaset, aveva l’auricolare”
Marco Salvati ha poi confermato che quest’anno è stata girata in Italia per questioni di budget e poi ha parlato di Diletta Leotta, la conduttrice scelta dall’azienda.
“Diletta non è stata una decisione autoriale, ma una decisione aziendale. Al suo primo impegno come conduttrice di reality in prima serata su Canale 5 le hanno dato forse il reality più complesso in assoluto. Avendolo fatto anche in passato posso dire che Paola Perego lo faceva benissimo, ma aveva molto mestiere e la diretta la gestiva come una cosa sua. Diletta si è dovuta confrontare come tipo: devo fare l’esame della patente e mi fanno guidare la Ferrari. Deve prendere mano col mezzo. L’auricolare? Quello ce l’hanno tutti”.
Nonostante non l’abbia scelta, però, Marco Salvati non boccia in toto Diletta Leotta, anzi. “Lei si prepara molto bene. Nell’auricolare non la guidiamo, semplicemente le diciamo l’argomento successivo o le suggeriamo se le sfugge qualcosa. È dedita al lavoro, diligente, non ha mai perso la testa nonostante i ritmi frenetici. È stato un programma low budget fatto in pochissimo tempo“.
Pensare a un’altra edizione dopo il rischio di chiusura anticipata è impensabile, ma nel dubbio Salvati c’è. “Quale scelta non rifarei? Di rifarlo! No, scherzo. Sapevo a che cosa andavo incontro e che sarebbe stata un’impresa titanica. Io ora lo rifarei però, adesso che si è gettata la strada in un’eventuale seconda edizione possiamo mettere un timbro e dire ‘noi siamo quelli che l’abbiamo fatto’.”
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