Hunter Doohan di Mercoledì: “Come ho capito di essere gay”

14 Dic 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Hunter Doohan di Mercoledì è gay

Mercoledì in questi giorni sta battendo qualsiasi record di Netflix e tra i protagonisti della serie – oltre a Jenna Ortega – c’è anche Hunter Doohan. Il 28enne interprete di Tyler Gaplin è sposato con il produttore Fielder Jewett e in una recente intervista rilasciata a Queerty ha rivelato come ha fatto a capire di essere gay. Ad aiutare Hunter Doohan nel suo coming out sono stati Will, Grace, Jack e Karen…

“La mia cosa più gay? Oh Dio. È la mia sezione ‘Per te’ su TikTok. Se la voglio mostrare? Haha, no, penso che i lettori capiranno. Se c’è un pezzo di cultura pop che è servito al mio coming out? Certo che sì! Per me è stato sicuramente scoprire Will & Grace al liceo, è stata la mia ragazza del tempo a farmi conoscere la serie. E anche grazie a quella ho capito di essere gay. La mia ex adesso è la mia migliore amica ci siamo davvero trasferiti a Los Angeles insieme! Ma quel telefilm è stato sicuramente il più grande riferimento queer che ho avuto all’epoca. E l’ho adorato. Se ci ripenso non so nemmeno come facevo a essere ancora non dichiarato, visto che ricevevo i primi cofanetti DVD di Will & Grace per Natale!”.

Hunter Doohan: com’è stato lavorare nella serie Mercoledì.

“Lavorare a questa serie è stato un sogno che si è avverato. È stato così eccitante anche solo riuscire a recitare con Christina Ricci e Jenna Ortega. Anche se girare in quel periodo in Romania non è sempre stato semplice. Almeno per i primi quattro mesi, ci sono state molte chiusure per il Covid. Penso che la città avesse un coprifuoco alle 21:00, il che ha reso le cose difficili, oltre a essere così lontano da casa. Quindi, non potevamo nemmeno tornare in USA nei nostri giorni liberi, perché poi saresti dovuto entrare di nuovo in quarantena. Ma la parte bella di questo è che il cast si è unito molto velocemente. Non conoscevamo nessun altro laggiù, ovviamente, quindi andavamo a cena fuori, ma poi venivamo cacciati dal ristorante poco prima delle 9, quindi ci trasferivamo tutti nell’hotel di qualcuno. Intorno a gennaio, le cose hanno iniziato ad aprirsi di più, quindi abbiamo viaggiato in alcuni posti diversi, come Brașov, che si trova in Transilvania”.

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