Francamente e Mimì ieri sera si sono scontrate per conquistare l'ultimo posto disponibile per la finale di X Factor che aveva già dato il pass a tutti i concorrenti del team di Achille Lauro, ovvero Lorenzo Salvetti, I Patagarri e Les Votives. Prima di esibirsi, però, la cantante ha chiesto di poter dire una cosa. "Comunque vada questa sera significa che una sola ragazza andrà in finale e io penso che questa sia una grande sconfitta" - ha esordito - "Meno donne vengono rappresentate nella musica, meno donne si avvicineranno alla musica. E noi continueremo a perdere la produzione musicale di metà del genere umano". Un discorso applaudito dalla stessa Paola Iezzi in giuria e da Giorgia alla conduzione che l'ha ringraziata. "A Jake La Furia dico grazie, potevi fare una squadra di maschi bianchi e invece hai scelto una donna lesbica di trent'anni", ha aggiunto.
Rendetevi conto che messaggi passano in tv. Non è importante il merito, ma il sesso del cantante. Non è un programma canoro, ma un centro sociale. pic.twitter.com/4Q313OULks
Il discorso di Francamente ha senso perché è oggettivo che ci siano meno cantanti donne rispetto ai cantanti uomini e le classifiche parlano chiaro, ma è altrettanto vero che a X Factor viene premiato il talento e il "fattore x" e non necessariamente una donna deve avere la meglio su un uomo semplicemente per il suo genere. Non mi riferisco a questo caso nello specifico (perché secondo me lei meritava la finale a discapito dei Les Votives), ma non possiamo "pretendere" le quote rosa nei reality show. Oltretutto, da quando la stessa trasmissione ha eliminato le categorie e i generi, ogni coach prende in squadra chi gli pare. E anche questa edizione è stata piuttosto chiara negli intenti: di 12 concorrenti in gara solo 4 erano donne.
Francamente, il pensiero di Emma
Qualche settimana fa Emma Marrone a domanda diretta: "Perché ci sono poche donne italiane nelle classifiche musicali italiane?", ha così risposto: "Annalisa c’è e arriva anche in quelle spagnole. Però se un ragazzo italiano sale sul palco in mutande si parla del suo concerto; se lo fa una donna si parla dell’outfit e non del fatto che abbia lavorato per arrivare fin lì”.