Figlio d’arte verso la nuova edizione di Amici di Maria: “Un volto già noto”
09 Ago 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti
In questi anni ad Amici di Maria è passato più di un figlio d’arte, da LDA e Holden ad Angelina Mango, che hanno dato prova del loro talento nella scuola di Maria De Filippi. Stando a quello che riportano Tv Blog e Mondo Tv 24, un altro figlio d’arte potrebbe partecipare alla prossima edizione del talent di Canale 5. Secondo le ultime indiscrezioni, Samuele Riefoli (D’Art), sarebbe pronto a sedere tra i banchi di Amici e farsi conoscere dal grande pubblico, lo stesso che da decenni apprezza suo papà Raf.
“Conosciuto per il suo stile musicale innovativo e la sua voce unica, D’Art potrebbe presto diventare uno dei nuovi protagonisti di “Amici”, il celebre talent show di Maria De Filippi, che da anni scopre e lancia nuovi talenti nel panorama musicale italiano. La partecipazione a “Amici” non sarebbe solo un modo per D’Art di farsi conoscere dal grande pubblico, ma anche un’occasione per crescere ulteriormente come artista”.
D’Art, nome d’arte di Samuele Riefoli, figlio di Raf e Gabriella Labate, verso la nuova edizione di #Amici24 come aspirante cantante @tvblogit #AscoltiTv pic.twitter.com/eMuaH10Duz
— Boomerissima⭐⭐ (@Boomerissima) August 9, 2024
Samuele, le repliche a chi usa “raccomandato” al posto di “figlio d’arte”.
“Come mai non sono stato in un talent? Sono stato in televisione una volta, quando, nel 2019, con mio padre ho cantato Samurai. – ha dichiarato il ragazzo su Vanity Fair – Allora, ho fatto anche un po’ di radio. Quel che mi piacerebbe, oggi, non è un talent, ma Sanremo Giovani.
Come mai un palco così tradizionale? Lo so, le forme tradizionali per gli artisti di oggi sono sempre meno utili, purtroppo. Servono i social, il digitale. Ma Sanremo è ancora il sogno di molti. È il mio».
Se mi spaventa il confronto con mio padre? No, come tutti i figli d’arte sono molto preparato. So che ci potrà essere qualche polemica. Se mi chiamano raccomandato? Sono pronto a rispondere alle critiche. Non credo basti essere avvantaggiato, partire da una posizione di favore. Bisogna avere qualcosa: un talento, un guizzo. Altrimenti, avvantaggiati o meno, non si arriva da nessuna parte. La musica l’ho respirata sin da bambino. Avevo la casa piena di musicisti, era un via vai. Papà mi portava in studio. Passavamo le giornate insieme. A dodici anni, ho cominciato a prendere lezioni di chitarra. A quattordici, giocavo con Garage Band. Papà mi aiutava e ancora mi aiuta con la composizione musicale. Mi insegna molto”.
Visualizza questo post su Instagram