io nella vita vorrei la fortuna di chiamamifaro che il giorno dopo la laurea si ritrova a lavorare in una scuola famosa senza passare nessun giorno da nullafacente pic.twitter.com/eUcMMiJIs6
— 𝔾𝕀𝕆. ʜʏᴘᴇʀʟᴀᴄʀɪᴍᴇ 🕸️ (@gio_r_g_i_a) October 10, 2024
"Mi sono avvicinata alla musica con i dischi che ascoltavano i miei genitori, principalmente cantautorato italiano e non. De Andre e Dalla ma anche Bon Dylan, Joni Mitchell, Cat Stevens, Neil Young, Suzanne Vega, Simon & Garfunkel. Io dopodiché mi sono appassionata ai grandi classici e forse sono stati quelli a farmi innamorare della musica. - si legge su The Front Row - Primi tra tutti, e loro mi hanno decisamente cambiato la vita, i Beatles. Ho avuto poi una fase rockeggiante nei miei primi anni di liceo, e forse non mi è ancora passata del tutto, ascoltavo tanto gli Arctic Monkeys, The Kooks, The Strokes, The Black Keys, Catfish and the bottleman, Pixies, The libertines e potrei andare avanti all’infinito". "I miei mi hanno sempre appoggiato. Volevano solo che loro figlia fosse felice, quindi il loro è stato il supporto tipico di due genitori normali. Io anche li ho sempre considerati come genitori “normali” cercando di evitare che influissero sulla mia carriera. Non ho mai sentito nessuna pressione da parte loro e mi reputo molto fortunata. - si legge su Billboartd - La mia carriera è iniziata in piena pandemia. Ricordo che quando ho pubblicato la prima canzone ero a casa, faceva un caldo torrido e con i miei genitori stavamo lì a guardare questa nuova app Spotify Per Artists che avevo scaricato tipo il giorno. Eravamo lì a guardare questi numerini che salivano salivano, salivano… L’unico modo che avevo di interfacciarmi col pubblico erano i social".