Emma risponde a chi l’accusa di duettare con rapper maschilisti
15 Nov 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti
Emma Marrone in questi giorni si è concessa a una lunga chiacchierata con Andrea Laffranchi per il Corriere.it dove è stata messa davanti a una questione piuttosto spinosa. “Da qualche tempo ti sei aperta a collaborazioni con i rapper che sul tema del rispetto verso le donne spesso scivolano verso un linguaggio poco accettabile. Come lo concilia con le sue idee?“. Una palese allusione a personaggi come Fabri Fibra, Tony Effe e Baby Gang con cui la cantante ha recentemente collaborato.
“Sul rap ci vuole uno sguardo più aperto” – ha risposto Emma Marrone – “Come il pop ha le sue linee guida, anche il rap ha un immaginario fatto di testi forti e scomodi. Dietro quello stile ci sono persone perbene e credo che alla musica si debba lasciare libertà di espressione. Puntiamo il dito contro i rapper, ma i problemi sono altrove. Basta ascoltare i telegiornali“. E ancora: “Di mio cerco sempre di puntare la lente di ingrandimento sui temi dei diritti civili, del razzismo, dell’omofobia. Provo a rimportare il dibattito su un piano umano ed empatico. Dare diritti a qualcuno non significa toglierli ad altri“.
Emma contro la GpA resa reato universale
In merito alla Gestazione per Altri resa reato universale dal nostro Governo, Emma Marrone ha chiuso: “Fingiamo di vivere in una società emancipata ma torniamo indietro. Sembra che la battaglie femministe degli anni 60 e 70 non abbiano portato a nulla. Ci scandalizziamo per il burqa perché ha un impatto visivo immediato, ma anche da noi ci sono limiti. Oppure pensiamo alla legge che ha reso crimine universale la gestazione per altri in un Paese come il nostro dove la nascite sono pari a zero e i single non possono adottare. Le donne pagano più di tutti“.
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