Eleonora Giorgi sulla nuova chemio e la caduta dei capelli: “Sono fragile”

27 Giu 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Eleonora Giorgi sui suoi capelli

Lo scorso novembre a Pomeriggio 5 Eleonora Giorgi ha rivelato che i medici le hanno diagnosticato un tumore al pancreas. La famosa attrice ieri è stata da Nunzia De Girolamo a Estate in Diretta e ha spiegato che si dovrà sottoporre ad un altro ciclo di chemioterapia e che questa volta potrebbero caderle i capelli. Eleonora Giorgi ha confessato che questo per lei è un periodo di fragilità e che ogni tanto ha dei momenti di debolezza, soprattutto quando pensa che potrebbe andarsene e lasciare i figli e il nipotino.

Eleonora Giorgi: “Se devono cadere, che cadano biondi!”

“Ora che sono molto malata ho bisogno di bontà. Sed uno deve uscire di scena deve farlo con la bontà. Ho un nuovo look di capelli. Mi vedi i capelli meno folti? Dopo sei mesi di chemio, non cadevano, adesso ho cambiato chemio e ora pare che potrebbero cadere. Quindi mi sono fatta bionda e ho detto ‘se mi devono cadere i capelli, che mi cadano da biondi’. Sono andata e ho detto ‘fammi bionda’. Adesso devono cadere e io sto preparando dei cerchietti con la frangia.

Sono mesi che vivo circondata d’amore, da quando ho parlato della malattia mi hanno scritto migliaia di persone. Un insieme di persone che mi fanno doni, mi stanno vicino, mi scrivono. Poi anche nelle cliniche ho trovato staff di persone molto umane, pazienti, dolci. Sono nelle mani della scienza, perché ogni giorno ci sono delle conquiste. Di sicuro parlarne aiuta. Anche perché c’è una quantità inaccettabile di giovani nella mia situazione, io alla fine sono vecchia. Se non avessi il nipotino e i figli direi ‘pazienza’.

Se ho reagito con forza? Diciamo che sfido il male, come con i capelli. Cascano? Cascano biondi! Però lui è tremendo, il tumore al pancreas è questo. Lui sta nel sangue quando ti operano, comincia a viaggiare, si va a seminare. Quindi abbiamo dovuto cambiare chemio, un’altra tanto robusta. Questo perché dobbiamo scongiurare che vada ad attecchire altrove. Però ridere è importante. Come sto ad otto mesi dalla diagnosi? Sono un po’ fragile lo confesso, ho momenti di debolezza. Piango lacrime di sangue quando penso che potrei andarmene e penso ai figli e al nipote. Tutti abbiamo una data di scadenza”.

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