Diddy: quando ci sarà il processo, quanti anni di carcere rischia e le parole del suo avvocato

01 Ott 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

diddy

Diddy dallo scorso 16 settembre, ben quattro mesi dopo la pubblicazione dei video in cui aggredisce selvaggiamente la sua ex, la cantante Cassie, è stato arrestato ed è stato messo sotto stretta sorveglianza nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn per il rischio che si potesse togliere la vita.

I legali dell’uomo hanno chiesto la scarcerazione dietro cauzione per 50 milioni di dollari, ma i giudici l’hanno negata. Le accuse a suo carico sono moltissime: stupr0, uso di stupefacenti, ricatti, abusi, traffico di essere umani. Tutto questo sarebbe avvenuto durante i Freak Offs, ovvero gli after party organizzati nella sua villa.

Diddy: quando ci sarà il processo, quanti anni di carcere rischia e le parole del suo avvocato

I legali di Diddy lunedì hanno presentato un ricorso affermando che avrebbero chiesto alla corte di annullare la sentenza del giudice Andrew L. Carter che lo ha messo dietro le sbarre, ma è stato respinto affermando che non c’è “nessuna condizione” per il suo rilascio. La sua libertà, infatti, potrebbe danneggiare i testimoni che potrebbero venire minacciati e soprattutto potrebbe scappare per non fare più ritorno negli Stati Uniti d’America.

L’avvocato del rapper, Marc Agnifilo, ha così avanzato la proposta di trasferire. il suo cliente nel carcere del New Jersey, dato che l’attuale centro di detenzione sarebbe considerato in “condizioni orribili”.

“Diddy respinge le accuse e sostiene di essere innocente e per di più, crede di dover difendere non solo se stesso, ma anche la sua famiglia e tutti coloro che sono stati presi di mira dal governo federale. Si sente in obbligo nei confronti di quelle persone di dire: ‘sai una cosa, forse posso mostrare al mondo che un uomo nero può vincere in un tribunale federale'”.

La prima data del processo è fissata per mercoledì 9 ottobre. Stando alla legge americana, Diddy, qualora tutte le accuse venissero confermate, rischierebbe dai 15 anni di carcere all’ergastolo.

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