Cosa fanno ora i veri Lyle Menendez e Erik Menendez che hanno ispirato la serie Netflix

21 Set 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Cosa fanno ora i veri Lyle Menendez e Erik Menendez che hanno ispirato la serie Netflix

Nicholas Chavez e Cooper Koch hanno portato sullo schermo rispettivamente Lyle Menendez e Erik Menendez nella serie prodotta da Ryan Murphy per Netflix, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story.

La serie racconta del brutale omicidio dei genitori per mano dei fratelli Menendez. Un fatto successo nel 1989 quando i due giovani attori non erano ancora nati. Nicholas Chavez, ad esempio, ha dichiarato di aver studiato molto il caso prima di vestire i panni di Lyle Menendez, mentre Cooper Koch si è dovuto confrontare con la famiglia prima di accettare la scena della doccia in carcere vissuta da Erik Menendez.

Cosa fanno ora i veri Lyle Menendez e Erik Menendez che hanno ispirato la serie Netflix?

I due, condannati all’ergastolo nel 1996, sono sempre vivi. Lyle Menendez (nato a gennaio del 1968) ha ora 56 anni, mentre suo fratello Erik Menendez (nato a novembre nel 1970) ha ora 53 anni e soffierà 54 candeline fra un paio di mesi.

Attualmente stanno scontando l’ergastolo tutti e due nel solito penitenziario dove sono arrivati nel 2018. Fino a quell’anno, per tutti i 22 anni precedenti, entrambi scontavano la pena in carceri diversi e non si erano più incontrati. A nessuno dei due è stata data la possibilità di libertà vigilata.

Dal 1996 al 2001 Lyle Menendez è stato sposato con Anna Eriksson, nel novembre del 2023, invece, è convolato a nozze con Rebecca Sneed. Suo fratello Erik Menendez, invece, si è sposato con Tammi Ruth Saccoman nel 1999 e attualmente risulta essere ancora sua moglie.

La storia di Monsters

Il 20 agosto del 1989, i due fratelli uccisero brutalmente i genitori José e Kitty a colpi di fucile, sfigurandoli. L’enorme risonanza mediatica del caso mise i due ragazzi, di 21 e 18 anni, al centro dell’attenzione. L’America era indignata per quanto avevano fatto ma al processo, quando emersero gli anni di abusi subiti dal padre con il silenzio della madre, l’opinione pubblica si divise. Dopo il primo processo (due processi separati per Lyle ed Erik) considerato nullo, si tornò in aula e i due fratelli vennero condannati all’ergastolo.

 

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