Cooper Koch, Stuart McClave è il suo fidanzato

30 Nov 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

cooper koch fidanzato (1)

Lo scorso mese Cooper Koch, ospite da Andy Cohen nello show Watch What Happens Live, non ha solo rivelato di non aver usato alcuna protesi nella serie Monsters sui fratelli Menendez, ma anche di essere fidanzato. La domanda gliel’ha fatta in collegamento una fan: “Hai un ragazzo? E se non ce l’hai, la tua vita sentimentale è cambiata da quando è uscito Monsters?“. Una domanda semplice a cui Cooper Koch ha risposto: “Bella domanda. Ho un ragazzo, quindi. Mi dispiace!“. La foto del fidanzato era già trapelata, ma ora abbiamo anche un nome e un cognome del fortunato: Stuart McClave.

37 anni già compiuti (Cooper Koch ne ha 28), Stuart McClave è famoso per aver prodotto, scritto e diretto il documentario On The Line: The Richard Williams Story, incentrato sul padre di Serena e Venus Williams.

Insieme sono bellissimi.

Perché l’attore ha l’anello al dito (no, non è una fede)

“Come mai indosso una fede? È successo tutto qualche mese fa. Stavamo andando agli Emmy Awards. Mio fratello gemello Payton era stato nominato per Only Murders In The Building. Ci stavamo preparando e io non avevo nessun gioiello addosso. Ero con il mio ragazzo, ho visto i gioielli che avevo nella stanza e c’era questo anello che era di mio nonno. Così ho detto ‘forse dovrei indossare questa fede’. Così lui me l’ha messo ed è stata una cosa romantica, una nostra cosa.

Cooper Koch: “Io discriminato a Hollywood perché gay”.

“A Hollywood ci sono state discriminazioni. Ci sono molti ruoli per cui mi presento e non metto paletti, non cerco solo ruoli gay e non voglio interpretare solo personaggi queer. Sono aperto a tutti i progetti che ritengo interessanti e non guardo certo l’orientamento dei personaggi. Ho la pelle dura, a questo punto della mia vita nulla mi stupisce più, sai, ho subito bullismo quando ero bambino, sono stato licenziato da un progetto per chi sono. Ma non lo tollero più. Non dico che questa industria discrimina le persone LGBTQ, ma ad esempio una persona in un’occasione mi ha detto che se non stavo ottenendo ruoli era perché la mia voce è da gay.

E poi se hai quel tipo di opinione o non vuoi lavorare con me perché la mia voce suona in un certo modo o perché cammino o parlo o muovo le mani in un certo modo, allora non voglio lavorare nemmeno con te. Guadagno un sacco di soldi come modello, così posso prendermi con calma il fatto di fare provini e non avere troppa ansia.

Non sono rimasto con le mani in mano anche quando mi sono scontrato con le discriminazioni. Mi impegno in altre cose, nel lavoro di modello, ma sono anche un insegnante di yoga. In passato ho trovato lavoro come gelatiere da Salt and Straw. Mi sono iscritto a una squadra di pallavolo composta solo da ragazzi gay. La mia vita ha iniziato a diventare, come ho detto, davvero piena e mi sento davvero felice, sano e a mio agio con il mio orientamento”.

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