Complici famosi di Diddy nei guai, l’avvocato ha i nomi: “Denunce ai vip”

08 Ott 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Complici di Diddy

Tony Buzbee, avvocato di 120 vittime di Diddy, in una conferenza stampa ha dichiarato che la lista dei complici vip di Sean Combs è molto lunga e che i nomi ci sconvolgeranno. Il legale ieri è stato intervistato da TMZ, i giornalisti hanno chiesto all’uomo quando scopriremo i nomi di queste celebrità coinvolte nel caso e lui ha detto: “Non questa settimana, ma nelle prossime“. Tony ha poi specificato che è già in contatto con alcuni dei presunti complici di Diddy, che sono già stati avvisati della presenza di prove contro di loro.

Tony Buzbee sui complici di Sean Combs: “C’era chi sapeva e basta, chi ha visto e chi abusava”.

“Diddy non sarà solo, nelle prossime settimane aspettatevi che altre grandi celebrità verranno denunciate per vari motivi. Se tu sei stato presente a una di queste feste, e ci fossi andato a lungo e sapessi cosa stava accadendo, cioè sapessi che una particolare droga veniva usata nelle bevande e che si stava abusando delle persone, e tu fossi stato lì nella stanza o avessi partecipato o avessi visto succedere e non avessi detto nulla o avessi contribuito a nasconderlo… ecco in questo caso sarai denunciato per questi motivi.

Verranno nominate delle celebrità, sarà pubblico, siamo determinati. Tutto verrà fuori a tempo debito. Posso anticipare che molte persone erano a quei party, molti sapevano cosa stava succedendo. Molti hanno permesso che tutto andasse avanti, altri non hanno detto nulla e fingevano di niente, non sono intervenuti, magari anche per dei benefit o vantaggi che avevano da altri. Tutti hanno fatto la loro parte e in qualche modo sono coinvolti. Sia i complici che attivamente hanno coperto o addirittura hanno commesso abusi, ma anche ci ha taciuto. Se parlo di celebrità del livello di Diddy? Sì!

In ogni singolo caso, specialmente in casi come questo, raccogliamo i nostri dati, raccogliamo le nostre prove, passiamo del tempo con le vittime e poi – poiché è il miglior interesse della vittime – cerchiamo di risolvere queste questioni senza presentare una causa pubblica, e lo abbiamo già fatto. Lo abbiamo fatto con una manciata di individui conosciuti. Nel senso che abbiamo già mandato lettere, contattato persone accusate, molte delle quali le conoscete tutti”.

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