Che spettacolo, brava Selvaggia.#donnesullorlodiunacrisidinervi #fedez #ferragni #influcirco pic.twitter.com/BXSNtphJRl
— Elisabetta nagliati (@Elisabettanagl2) June 4, 2024
"Vuole vincere nel senso che sono interviste che illuminano più lei che l’intervistato, tutto qui. Il perdere è non avere nulla da guadagnarci, nel mio caso. Io faccio la giornalista, non amo molto parlare attraverso gli altri, ho la possibilità di dire tutto quello che voglio con i miei strumenti diretti. E comunque mi sono giustificata più volte per non essere andata da lei che per non aver battezzato mio figlio, non ho ben capito perché! Comincio a pensare che quello della Fagnani sia una specie di leva obbligatoria. Sono obiettore di coscienza! Se dai potenziali intervistati è vissuto come un atto di coraggio è un problema, perché vuol dire che l’intervista è percepita -appunto- come un’imboscata. Un conto è la domanda scomoda, il mettere anche sotto torchio su un determinato tema, un conto è che questo diventi l’unica cifra di chi intervista, con sottolineature feroci dopo la risposta, lo sguardo sarcastico sulla cartellina e faccette allusive. È una cifra che funziona per chi intervista, meno per chi viene intervistato perché non c’è ascolto, ma provocazione. Belve non è un programma, è una cosa a metà tra una seduta di ipnosi regressiva, in cui la gente improvvisamente la gente tira fuori quello che aveva rimosso od occultato. Ma soprattutto è una trasmissione che vuole assolutamente fare notizia. Francesca Fagnani fa la giornalista e quello che le sta a cuore non è tanto che il programma sia godibile nella sua interezza ma che sia ‘notiziabile’, ovvero che i suoi ospiti dicano qualcosa che poi sarà rilanciato da siti, social e giornali. Tanto che alle volte viene da chiedersi perché dovrei guardare un programma se tutto quello che si è detto nelle interviste di quel programma è già spalmato ovunque dal giorno prima".