Amadeus commenta gli ascolti di Chissà chi è

27 Set 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

amadeus chissà chi è

Amadeus, in occasione del debutto di Chissà Chi È sul Nove ha rilasciato una lunga intervista a Vania Crippa – come lui stesso ha pubblicato nelle storie Instagram – dove ha parlato anche degli ascolti che non si schiodano dal 3,6% di share. Numeri che hanno acceso la rete in quell’orario (prima faceva lo 0%) ma che non sono affatto alti, anzi. Basti pensare che su RealTime, altra rete del colosso Warner Bros Discovery, in quella fascia oraria va in onda Casa A Prima Vista che fa ogni sera il 3,7% di share.

“Se non amassi il rischio, non farei questo mestiere” – ha esordito Amadeus – “Se temo il flop? No. Ora faccio un altro campionato. In un paragone calcistico è come dire: ‘Ho giocato nel Real Madrid, adesso sono in una squadra dalle grandi ambizioni che però è bassa in classifica’. La scommessa è crescere nel tempo. È un’avventura nuova, non tutto si misura in share, che pure rimane importantissimo. Alzarlo di un punto sarà un risultato straordinario. Mi ricorda un po’ i tempi in cui lavoravo a Radio Deejay. Quando mi chiesero di passare a Radio Capital non c’era nemmeno uno speaker. Fui il primo. Amo le sfide”.

Ovviamente, essendo un quotidiano, gli ascolti di Chissà Chi È vanno visti sul lungo periodo e bisognerà aspettare almeno un mese per capirne il feedback, ma dopo una settimana e un debutto tutt’altro che mostruoso, possiamo sostenere che al momento l’arrivo di Ama sul Nove è meh.

Amadeus, le parole su Affari Tuoi

“Io sono felice di aver consegnato un prodotto così forte alla Rai. Non dimentichiamo che quando l’ho ripreso era stato chiuso anni prima al 16%. Affari Tuoi è un gioco che mi ha sempre affascinato e molti mi davano del pazzo quando l’ho ripescato, perché stavo facendo I Soliti Ignoti con grande successo al 23%. È un programma che ho cambiato completamente e siamo partiti a settembre dello scorso anno, il direttore mi chiese se fossi sicuro e dissi di sì. In realtà fingevo, perché non sapevo cosa sarebbe accaduto. Dissi ‘se non dovesse funzionare a gennaio rimettiamo in piedi I Soliti Ignoti. Il programma partì pian piano, a fine ottobre prese il via, per poi raccogliere risultati che tutti conoscono. Io ho consegnato una macchina perfetta a Stefano”.

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