Alberto Matano rompe il silenzio su Domenica In e parla di suo marito Riccardo Mannino
26 Nov 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti
Mara Venier a settembre non tornerà alla guida di Domenica In (lo dice ogni anno, poi puntualmente ritorna, ma questa volta forse dice sul serio) e mesi fa aveva indicato proprio Alberto Matano come suo successore. Ospite a Belve ha però cambiato idea: “Io vedrei molto bene Stefano De Martino che ora sta conducendo Affari Tuoi. Secondo me lui potrebbe rivoluzionarie completamente Domenica In. Stefano De Martino potrebbe condurla bene e fare una bellissima edizione”.
Intervistato dal Corriere della Sera, Alberto Matano ha confessato di non esserci rimasto male di questa dichiarazione e che anche lui vedrebbe bene Stefano De Martino alla guida di Domenica In (se, lallero). “Nell’ottica di rivoluzionare il programma mi sembra una buona idea: penso che De Martino abbia talento. Oggi le persone identificano il programma con chi lo fa. Lo dico anche riferito a me, rivendico la mia Vita in Diretta: ho trasformato un titolo polveroso, passando dal 13% al 21% di share giornaliero. Sempre con umiltà“.
Domenica In a parte, ad Alberto Matano piacerebbe condurre qualcosa oltre La Vita in Diretta. “Vorrei un programma in cui non sono più solo giornalista. Dopo Ballando con le Stelle mi sento uno showman. Ogni giorno è una nuova sfida. Ho tanto indietro dal pubblico e quando non avrò più nulla da dare andrò a vivere in una casa in Maremma. Una delle mie aspirazioni. Per ora dove sono [in Rai, ndr] esprimo il mio potenziale al meglio. Da Fazio al Nove sono stato accolto benissimo. Ma per adesso sto bene così“.
Personalmente Alberto Matano lo vedrei bene nella giuria di Ballando con le Stelle al posto di un Ivan Zazzaroni che dopo oltre quindici anni non ha più niente da dire e nulla da aggiungere al programma di Milly Carlucci.
Alberto Matano, le parole su Riccardo Mannino
I due si sono uniti civilmente nel 2022 con una cerimonia officiata proprio da Mara Venier.
“Riccardo è stato il primo genero a entrare in famiglia. Dichiarare il proprio orientamento sessuale è qualcosa che parte da dentro, una scelta personalissima. Lottare per i diritti sociali in fondo è lottare anche per i diritti civili. E non capirò mai perché il riconoscimento dei diritti negati a qualcuno sia un problema per chi quei diritti già li ha. Mi sono interrogato spesso vedendo le barricate di chi era contro le unioni civili: in cosa ne potevano essere lesi? Oggi sono orgoglioso di essermi sposato nel mio Paese; vent’anni fa non sarebbe stato possibile. Con lui? Un colpo di fulmine. È entrato nel ristorante dove ero con alcuni amici e l’ho notato. Quando l’ho incrociato di nuovo in palestra ho fatto il primo passo. Era sul tapis roulant e gli ho detto: “ma quanto corri…”.