Alain Elkann, il padre di Lapo Elkann: “Ero in treno e c’erano giovani che dicevano parolacce”

25 Lug 2023 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

alain elkann

Alain Elkann è rimasto sotto choc come una busta di Barbara d’Urso quando in prima classe su Italo si è trovato a condividere il vagone con giovani “16-17enni” che “indossavano t shirt bianche con scritte colorate” e avevano “scarpe da ginnastica Nike”.

La sua esperienza Alain Elkann l’ha raccontata su Repubblica scrivendo di suo pugno un articolo in cui ha etichettato quei giovani come dei lanzichenecchi.

“Io indossavo, malgrado il caldo, un vestito molto stazzonato di lino blu e una camicia leggera. Avevo una cartella di cuoio marrone dalla quale ho estratto i giornali: il Financial Times del weekend, New York Times e Robinson, il supplemento culturale di Repubblica. Stavo anche finendo di leggere il secondo volume della Recherche Du Temps Perdu di Proust e in particolare il capitolo “Sodoma e Gomorra”. Ho estratto anche un quaderno su cui scrivo il diario con la mia penna stilografica. Mentre facevo quello, i ragazzi parlavano ad alta voce come fossero i padroni del vagone, assolutamente incuranti di chi stava attorno. Parlavano di calcio, di giocatori, di partite, di squadre, usando parolacce e un linguaggio privo di inibizioni”.

Alain Elkann, Giuseppe Conte gli risponde

Il lungo articolo ha ovviamente fatto il giro del web e pure Giuseppe Conte gli ha risposto.

“Una domanda per Elkann: ma lei in che mondo vive? Ce lo chiediamo seriamente […] Non guardi questi ragazzi dall’alto in basso. Abbia la pazienza di poggiare la sua cartellina, le sue letture in lingua originale, provi ad ascoltare questi ragazzi, a scambiare con loro qualche parola. Metta da parte i suoi pregiudizi, il suo stizzito sussiego e si fermi a parlare con loro. Forse, chissà, potrà aiutarci a raccontare meglio il loro mondo, le loro paure, i loro sogni. E mi permetta, i giovani da lei descritti non mi sembrano affatto ‘lanzichenecchi’. Perché loro non hanno nulla a che vedere con i mercenari al servizio di potenti e prevaricatori”.

Alain Elkann rimasto scioccobasito dal suo viaggio in treno. Chissà cosa avrebbe scritto se avesse preso un interregionale.

 

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