Accordo Ferragni-AntiTrust, l’avvocato dalla parte dei consumatori dice la sua

05 Lug 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Accordo Ferragni-AntiTrust, l'avvocato dalla parte dei consumatori dice la sua

L’accordo Ferragni-AntiTrust sta facendo molto rumore e a dire la sua è stato anche Massimiliano Dona, famoso sui social come l’avvocato dalla parte dei consumatori.

“Chiara Ferragni rinuncia all’appello del Pandoro-Gate, era stata condannata a pagare una multa, aveva fatto ricorso e la notizia di ieri è che ha rinunciato all’impugnazione. E proprio oggi l’autorità antitrust su un’altra procedure che riguarda le Uova di Pasqua dice che con Chiara si è trovato un accordo per quello che possiamo considerare un patteggiamento. Di fatto le società di Chiara Ferragni si impegnano a fare delle cose, fra cui versare un milione e duecentomila euro ad un’importante realtà che assiste i bambini in cambio della chiusura dell’istruttoria. Di fatto l’autorità Antitrust non approfondirà la sua indagine e non arriverà a una condanna perché per l’appunto si è trovato questo accordo che tecnicamente si chiamano impegni”.

L’avvocato, sull’accordo Ferragni-AntiTrust, ha poi aggiunto:

“Ma qual è il punto? Che questa soluzione serve ad evitare una condanna che invece sarebbe stata molto utile non soltanto per segnare un precedente per casi analoghi, ma anche per consentire a tutte le persone concretamente danneggiate di agire a tutela dei propri diritti. Oggi benvenga la beneficenza nei confronti dei bambini bisognosi, ma si preclude questa possibilità ad eventuali interessati. Ed ecco perché noi non siamo molto d’accordo con questo strumento che pure è legittimo che l’autorità antitrust adotti, ma in qualche modo è una soluzione che spiega che pagando si può uscire dai guai. E non mi sembra il miglior messaggio che si possa dare su un tema così delicato”.

 

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Accordo Ferragni-AntiTrust, l’avvocato dalla parte dei consumatori dice la sua

L’accordo Ferragni-AntiTrust è stato poi commentato anche da Selvaggia Lucarelli, che sulla questione ha scritto un libro.

“Ah è anche felice. Questo accordo è imbarazzante. Antipedagogico. E questa supercazzola “è una donazione, non una sanzione” peggiora il quadro e l’opinione che avevo su Ferragni. Pensavo non fosse possibile. Comunque ne scrivo domani sul Fatto. E mi spiace, ma non ne esce bene neppure l’Antitrust. È assistere a come i Ferragnez stiano provando a recuperare terreno e a rimediare agli errori grazie al loro potere economico. “Io non c’ero” e “non è una sanzione ma una donazione” sono la faccia della stessa medaglia. L’incapacità totale di assumersi mezza responsabilità”.

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